Domani si ricomincia. Scuola, impegni, incastri e la solita incalzante domanda: “A quando le prossime vacanze ;-)?!”
Qui a Zurigo le scuole hanno, in verità, riaperto ieri, visto che l’Epifania non si festeggia, mentre la scuola italiana allunga sempre di qualche giorno fino a comprendere il 6 gennaio. Due settimane e mezzo di vacanza mi sembravano lunghissime, quasi eccessive, ed effettivamente lunghe sono state, pur se, come sempre accade, trascorse con una discreta velocità, tra giornate in Italia e un inizio anno zurighese che, onestamente, ci siamo molto goduti più di tanti altri tour su e giù per il Gottardo.
Mio figlio sembra cresciuto tanto in questi giorni, non dal punto di vista fisico, ma in uno di quei modi che paiono arrivare all’improvviso e ti lasciano stupita, quasi incantata dalla capacità di aggiungere carichi al loro piccolo bagaglio, a volte di diventare anche altro, così all’improvviso. Purtroppo non è diventato il bimbo docile e obbediente che tutti i genitori sognano ;-), non ha smesso di essere l’irriducibile bastian contrario che è dal giorno in cui ha visto la luce di questo mondo, ma da una certa mattina di queste settimane di riposo mi sembra davvero diventato “grande”. Parla, parla, parla e parla. Lui che, spesso, parla pochino e pare servano magie da prestigiatore per scucirgli un paio di frasi di senso compiuto. Fa discorsi incredibilmente seri e articolati, si pone domande e offre risposte. Intuisce e capisce, pone domande buffe e curiose sul suo mondo fatto di cantieri Lego, pupazzi magici, favole incantate e l’ultima scoperta delle avventure di Wickie il vichingo (che sta diventando il tormentone dell’anno nuovo!).
Ho quasi avuto la sensazione che sia stato lo spazio concesso dalle giornate di riposo a consentire questo tipo di trasformazione, come se le tabelle di marcia obbligate delle incombenze quotidiane avessero tenuto compresse per un po’ delle possibilità latenti che attendevano un momento di tranquillità per potersi manifestare davvero. E ho quasi il timore che con la ripresa della scuola, degli orari ferrei, degli “alzati, vestiti, lavati, mangia, dormi” senza soluzione di continuità, questa nuova creaturina se ne torni negli abissi da dove è venuta, e Lui torni ad essere il bambino testardo e orgoglioso di sempre, solo anche un po’ più muto ed ombroso.